a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)
“L’inaspettata eredità della famiglia Bukowski” dello scrittore tedesco Will Gmehling (La Nuova Frontiera, trad. Angela Ricci, pp. 188, € 16,50) è un romanzo che rende l’idea dell’importanza della famiglia, del forte legame che unisce tre fratelli, una bambina e due maschi; la descrizione della vita quotidiana di una famiglia come tante con molte ristrettezze economiche, che abita una casa troppo piccola per cinque persone dove quindi è più facile scontrarsi e litigare. Sono gli stessi personaggi che già abbiamo conosciuto nel primo romanzo, “La straordinaria estate della famiglia Bukowski”, pubblicato dalla stessa casa editrice e vincitore del Deutscher Jugendliteraturpreis.
Cosa hanno di straordinario i Bukowski? Si riconoscono fra migliaia di persone perché il loro è un legame saldo, vero: sono l’effige, la testimonianza di un fulcro vitale che esiste al di là dello scorrere a volte monotono di giornate che si susseguono una dopo l’altra, una uguale all’altra, ma c’è sempre qualcosa di impercettibilmente diverso, una frase, una parola che non scalfisce il fondamento della loro unità familiare.
Ricordano quello che ha scritto Borges sulla vita, “non sai se ha senso. In certi momenti il senso non conta. Contano i legami.” La disponibilità d’amore, la forza dei sentimenti che può a volte superare i preconcetti del pensare comune, compresi gli schemi della famiglia tradizionale. Il fatto curioso è che la famiglia Bukowski è una famiglia normale, come ce ne sono tante, malgrado i nostri tempi, malgrado il conformismo dilagante che porta altrove e dove tutto può più o meno convivere.
Alf, Katinga e Robbie: i tre fratelli sono dei piccoli eroi, il loro vocabolario è quello dei nostri giorni, momenti di gioia e di tensione sempre stemperati da genitori intelligenti, nel senso che comprendono e amano i loro figli e desiderano il loro bene. Robbie il più piccolo è diverso dagli altri, un po’ lunatico e interessato alle stelle, del resto meglio alzare gli occhi verso il cielo che guardare a terra. Katinga è un fenomeno di determinazione e vivacità. Studia francese e ad appena nove anni sa già che vuole diventare una famosa stilista. Alf è l’io narrante, il fratello maggiore appena adolescente e già innamorato. “Andavo volontariamente a farmi prendere a calci e pugni, inventavo poesie e fissavo il fiume. Essere diversi è normale, ho pensato mentre mi lavavo i denti in bagno. Devi essere per forza diverso, altrimenti la vita non potrà regalarti nulla.”
Stavolta la routine quotidiana sarà rallegrata da un fatto eclatante, straordinario, quasi un miracolo perché è vero che ricevere un’inattesa, imprevedibile eredità cambierà la loro vita e quella dei loro genitori e parenti e li renderà più sereni e fiduciosi del domani.