STORIE DA CONOSCERE E RACCONTARE : “UNA SPECIE DI SCINTILLA” di E. McNicoli

Recensione a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)

Il romanzo di Elle McNicoli, UNA SPECIE DI SCINTILLA (Uovonero, trad. Sante Bandirali, pp.185, € 15,00), affronta il tema della stregoneria dal punto di vista di una bambina autistica di undici anni, Addie, che scopre con stupore una mattina a scuola, durante una lezione di storia, che nel suo paese della Scozia settentrionale, tante donne, giovani, adulte e anziane furono uccise a furor di popolo in quanto ritenute streghe. E’ una notizia che la sconvolge, vuole saperne di più, ma la maestra, la più odiosa figura di maestra che si possa immaginare, la zittisce in malo modo, come è solita fare. Addie ha difficoltà di rapportarsi con gli altri ragazzini, è chiusa in se stessa, e spesso incapace di controllare le sue emozioni. Per i compagni spesso è oggetto di scherno, la considerano una sorta di aliena umiliandola e mettendola in situazione imbarazzanti. Pochi si accorgono quanto Addie sia intelligente e sensibile, ma dietro di sé ha una famiglia formidabile e soprattutto una sorella più grande anche lei autistica, che è riuscita a fronteggiare innumerevoli difficoltà e intraprendere gli studi universitari. Addie ama gli squali perché sono pesci perseguitati e solitari, che come lei amano il silenzio e sfuggono alla persecuzione degli uomini nelle oscure profondità degli abissi. Una passione per Addie quella degli squali di cui conosce tutto e di cui ama parlare con le poche persone che sente vicino. Ma quando scopre che proprio nel piccolo paese dove vive e nei villaggi intorno furono massacrate secoli addietro senza motivo almeno cinquanta donne accusate di stringere accordi con il diavolo la sua attenzione si concentra su questo argomento. E diventa un’ossessione, quasi quanto quella di Greta Tumborg per il clima, anche lei affetta dal morbo di Asperger. Ossessioni costruttive per superare ostacoli e realizzare se stesse. Dare un senso alla propria vita. Ossessioni positive per tutti perché in grado di trasformare l’impossibile in possibile.
“Si racconta, scrive l’autrice, che le streghe venivano immerse nel Nor’ Loch. Venivano legate per i pollici e per le dita dei piedi e venivano gettate in acqua. Se galleggiavano erano colpevoli di stregoneria. Se annegavano erano innocenti. Le streghe colpevoli venivano tirate fuori dal lago e portate a Castlehill per essere bruciate o impiccate.” Non c’era via di scampo. Addie dinanzi a queste notizie viene assalita da una terribile angoscia. Lei è diversa dagli altri, così la fanno sentire a scuola quindi sarebbe stata bruciata. Decide in cuor suo a tutti i costi che le autorità del paese, i membri del Consiglio di Juniper riconoscano con un memoriale ufficiale il crimine commesso contro le vittime innocenti che sono state uccise in passato. Ma incontra inizialmente un deciso diniego. “Loro non capiscono, Addie”, le dice la sorella. Come possono vedere quello che vede lei? E’ come se possedesse una seconda vista ben più acuta e precisa. Le passano davanti agli occhi immagini raccapriccianti di ragazze torturate, trascinate nel bosco dalla folla impazzita. Per Addie l’incubo si materializza con evidenza sul suo volto e nei suoi gesti impressionando chi ha vicino. Tuttavia riuscirà nel suo intento proprio perché dallo stupore passa alla consapevolezza della stupidità e della crudeltà della gente e soprattutto del fanatismo religioso o ideologico di ogni tempo.

Un progetto di Alessandro Cavalli e Nando Dalla Chiesa

Nel corso del seminario sarà presentata la

Special Issue della rivista Scuola Democratica 

dal titolo Educazione Civica ed alla cittadinanza 

disponibile in modalità open access dal sito dell’editore Il Mulino al link sottostante:

 https://www.rivisteweb.it/issn/1129-731X/issue/8212

 

9.30 Nando dalla Chiesa: presentazione della giornata

SESSIONE 1: LE GRANDI QUESTIONI CONTEMPORANEE

PRIMA TAVOLA ROTONDA

9.45 Luciano Benadusi (perché un numero speciale nella tradizione della rivista SD)

10.10 Milena Santerini

10.30 Domande

SECONDA TAVOLA ROTONDA

10.50 Bruno Losito

11.10 Antonio Brusa

11.30 Annamaria Ajello

11.50 Alessandro Cavalli

12.10 Ludovico Albert

12.20 Domande

Le due tavole rotonde saranno guidate e moderate da Pia Blandano e Serena Uccello

 

 

SESSIONE 2: RICERCHE DALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

15.OO Apertura dei lavori

PRIMA PARTE

15.20 Valeria Biasco: Sviluppo e mutamento delle politiche di educazione alla legalità in Italia

15.40 Martina Panzarasa: La memoria nell’educazione alla legalità e alla cittadinanza. Storia di un caso mantovano 16.00 Ilaria Meli: Il teatro come strumento di educazione alla legalità. Tre studi di caso

Discussant: Augusto Cavadi, Nando dalla Chiesa

SECONDA PARTE

16.50 Arianna Zottarel: L’educazione alla legalità nelle carceri minorili

17.10 Erika Faccia: L’esperienza della Compagnia della Fortezza nel carcere di Volterra

Discussant: Lucia Castellano, Davide Galliani

 

18.00 Nando dalla Chiesa: brevi riflessioni finali

 

LINK per connettersi : https://bit.ly/3EKcqE3

Recensione a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)

E’ sicuro, i ragazzi leggerebbero con piacere i classici se avessero la spinta a farlo. La pubblicazione da parte di Gallucci di REMI’ SENZA FAMIGLIA di Hector Malot (trad. Marina Karam, pp.278, € 13,90) ed EMILY DI NEW MOON di Lucy Maud Montgomery (trad. Angela Ricci, pp.397, € 13,90) possono suscitare un entusiasmo maggiore di quanto si pensi. Non solo per gli adulti per le emozioni provate al tempo dell’adolescenza e delle quali è rimasto il ricordo, ma anche per i giovani. Sono infatti avvincenti, immergono in un mondo remoto ma fondato sul presupposto di valori positivi ancora oggi attuali e riconosciuti sia pure in tempi come i nostri devastati dal disamore.
Dedicato da Malot alla figlia Lucie, la storia di Remi, il trovatello in giro di paese in paese nella Francia dell’Ottocento con il suo padrone, tre cani e una scimmietta offrendo rappresentazioni e commedie divertenti per fare ridere la gente e guadagnare qualche moneta, colpisce profondamente. E’ scritto con stile magnifico ed offre un quadro sociale di forte stile impressionistico di quel periodo terribile per i poveri. Di pagina in pagina si comprende quanto fossero dure le condizioni di vita di chi non aveva mezzi ed era la maggior parte del popolo. Si moriva letteralmente di fame e le violenze, i soprusi, le uccisioni erano all’ordine del giorno. Colpisce la descrizione di Parigi d’inverno, con la campagna desolata intorno coperta di neve e percorsa da branchi di lupi e malfattori. Sembra di sentire il tanfo che aleggiava per le vie fangose e viscide della città, gli effluvi che come una leggera coltre salivano dalla Senna più simile a una fogna a cielo aperto che a un fiume.
Remi è un ragazzino di aspetto delicato e gradevole, di intelligenza notevole; ha imparato rapidamente a leggere e a scrivere dal suo padrone, ormai anziano ma che possiede un’innata signorilità e un carattere fermo e deciso. Remi è stato abbandonato a cinque, sei mesi dalla nascita. Era avvolto in fasce che indicavano che proveniva da una famiglia ricca. Viene accolto da persone di modeste possibilità con la speranza che un giorno i veri genitori avrebbero ricompensato chi se ne sarebbe preso cura. Ma come ha scritto Holderlin “senza destino sono soltanto gli dei beati”, Remi dovrà affrontare scelte difficili, la sua strada è in salita ma tutto fa sperare in un lieto finale.
Anche EMILY , la protagonista del romanzo di Lucy Maud Montgomery, nata in Canada nel 1874, è una storia che continua a parlare a tutti e se non la si può definire una piccola femminista in erba forse può aggiungere qualcosa alla vita di tante ragazzine che aspirano, com’è giusto, a realizzare se stesse. Ispirato all’infanzia dell’autrice, fa parte di una trilogia che è divenuta anche una serie televisiva e un cartone animato. Emily è una di quelle bambine dal volto dolce e dall’animo intrepido, capace di capovolgere la realtà che la circonda in modo del tutto inaspettato. Rimasta orfana è ospitata da una zia severa e bigotta, un cugino un po’ bizzarro, ma di buon cuore in una vecchia grande casa che ” trasudava antichi segreti” e circondata da un bosco rigoglioso. Si può ben immaginare inizialmente la paura di Emily tra noia e regole severe che scandiscono la sua giornata. Ma niente è perduto. La ragazzina reagisce con spirito e coraggio attingendo forza dalla sua sfrenata fantasia, scrivendo poesie e racconti epici, e circondandosi di gatti e cani, i migliori compagni di gioco e compagnia. Il romanzo descrive una realtà assai diversa dalla nostra, ma i principi morali che trasmette non sono da contestare. Soprattutto riflette gli ideali di individualismo ottimista e insieme di romanticismo propri di quel momento della letteratura americana alla fine dell’Ottocento, tra cui l’imperativo categorico “migliora te stesso” che ancora oggi mantiene una validità indiscutibile per lo sforzo di volontà e le qualità che richiede.

Fondazione Intercultura organizza il webinar di formazione gratuito per insegnati e DS “Competenze per una cultura della democrazia e internazionalizzazione della scuola” .
Il webinar si svolgerà il 28 ottobre dalle 15.00 alle 16.30 (QUI  programma, locandina, abstract, breve video promozionale e modalità di iscrizioni).
Fondazione Intercultura, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione per la formazione del personale della scuola, rilascerà un attestato di partecipazione a coloro che avranno frequentato e risposto a un questionario di verifica e di gradimento (per un totale di 3 ore).
Attenzione: Le iscrizioni si chiuderanno il 25 ottobre.
Il webinar si svolge in occasione dell’uscita della traduzione italiana del Quadro di riferimento delle competenze per una cultura della democrazia (a cura della Fondazione Intercultura).

Fra i/le vari/e relatori/relatrici è previsto il Prof. Emerito Martyn Barrett (University of Surrey, coordinatore del gruppo di esperti che ha elaborato per il Consiglio d’Europa il Quadro di riferimento delle competenze per una cultura della democrazia) e un’intervista con la Prof.ssa Milena Santerini  (Università Cattolica di Milano).

Durante il webinar saranno presentati anche due progetti tra cui il progetto di Intercultra “CI SEI LAB – Laboratori di Cittadinanza globale, Sviluppo sostenibile, Educazione Interculturale” (finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali).
Per ulteriori informazioni scrivere a: seminari.scuola@intercultura.it

Recensione a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)

La storia può tornare indietro? Negli Stati Uniti la discriminazione razziale è stata abolita negli anni ’50 del secolo scorso, ma viviamo in un’epoca piena di contraddizioni, in cui il cinismo ha preso il sopravvento.

In generale i giovani hanno un maggiore senso della giustizia rispetto agli adulti come avviene nella storia raccontata da Elisa Puricelli Guerra, RUBY BRIDGES E’ ENTRATA A SCUOLA (Einaudi, pp158, €12,00).

Il titolo richiama il nome della prima bambina di colore ad entrare in una classe formata da soli alunni bianchi, all’età di soli 6 anni. Era il 1960 Ruby Bridges, si presentò in classe scortata da un gruppo di agenti federali, accolti da una folla inferocita, che si ribellava lanciando oggetti contro la bambina. Fino a quel momento, negli USA non esistevano classi miste, e i bianchi erano rigidamente separati dagli afroamericani, che non potevano frequentare gli stessi istituti dei loro coetanei bianchi .

La storia di Elena Puricelli Guerra è ambientata nella New Orleans dei nostri giorni. Protagonisti sono due giovani studenti, Billie ed Eric, lei nera, lui bianco. Frequentano la stessa scuola, la Central Saint Charles Junior, il cui obiettivo è quello “di integrare le nuove generazioni per garantire loro un futuro migliore”. Facile a dirsi! Il razzismo è più che mai presente e neppure tanto mascherato. Tutti a parole sono d’accordo che è un affronto alla dignità della persona, ma nella vita quotidiana e all’interno della scuola la fratellanza universale è una grossa utopia.

Per Billie frequentare quella scuola tuttavia è un’ occasione perché la scuola del suo quartiere abitato da famiglie afroamericane non è tra le migliori; è infatti una scuola nella quale “gli insegnanti sono sottopagati e scoraggiati, dove non ci sono sufficienti risorse, dove le studentesse rimangono incinta a sedici anni e i maschi lasciano alla prima opportunità e finiscono a spacciare e a farsi ammazzare da una gang o dalla polizia…”. Sembra la trama di un film non solo di ghetti americani, ma anche di periferie di alcune città italiane, solo che anziché la polizia, è la mafia a uccidere. Ma torniamo alla narrazione. Scoppia un incendio subito domato in una aula del liceo e senza nessuna prova e testimonianza viene accusata e arrestata Trina, una ragazza afroamericana amica di Billie. Quest’ultima reagisce con violenza, ma poiché non mancano professori di buona volontà anziché essere sospesa viene invitata a fare una ricerca proprio con Eric, il suo compagno bianco a cui ha rotto il naso con un pugno.
“Collaborazione” questa è la parola d’ordine. E la ricerca sarà su Ruby Bridges, la bambina di colore che nel 1960 ad appena sei anni fu ammessa in una scuola per soli bambini bianchi di New Orleans che le avrebbe garantito un’istruzione superiore al fine di promuovere l’integrazione razziale. Una delle questioni che solitamente non si sottolinea pienamente è che Ruby aveva superato il test insieme ad altre bambine nere, ma tutte tranne Ruby si erano ritirate per paura di minacce e rappresaglie. I genitori di Ruby avevano deciso che la loro bambina anche da sola ce l’avrebbe fatta.
Come ha scritto Martin Luther King con inequivocabile chiarezza: “alcuni di noi devono addossarsi il fardello di salvare l’anima dell’America.” La vicenda di Ruby raccontata con stile incisivo e avvincente dalla scrittrice ricorda un po’ quella di Rosa Parks avvenuta pochi anni prima in Alabama. Un’umile sarta di colore che si trasforma come una crisalide in farfalla, nel simbolo della lotta razziale negli Stati Uniti per aver pronunciato un “No” che avrebbe significato per lei il carcere, ma assunto anche una portata sociale dirompente, mutando profondamente la vita di molte persone.

Leggendo questo libro scritto con stile incisivo e avvincente, si comprende quanto il comportamento individuale sia determinante nelle scelte collettive anche se ciò presuppone l’esistenza di un regime democratico, altrimenti certe contraddizioni fra le leggi statali di segregazione razziale e i principi della Costituzione americana non sarebbero state neppure notate.
La vicenda di Ruby Bridges non ha tuttavia contrariamente a quella di Rosa Parks un esito felice. Anche se a scuola è stata integrata formalmente, il secondo anno la bambina si sente “completamente sola. Nessuno le parla. Nessuno le spiega le cose.” La nuova insegnante non è gentile come quella dell’anno prima, e Ruby comprende subito che non le sarebbe mai piaciuta. Sente comunque ostile l’atmosfera di quella scuola e per ragioni che non riesce a comprendere. “Come si fa a essere normali con il cuore spezzato? La scuola è stata integrata, ma a che prezzo? Quel lungo e strano viaggio l’ha cambiata per sempre.”

Luciano Benadusi e Orazio Giancola sono gli autori del libro  “EQUITÀ E MERITO NELLA SCUOLA Teorie, indagini empiriche, politiche” ( FrancoAngeli 2021)

Il sistema educativo italiano manifesta la tendenza a produrre e riprodurre vecchie e nuove diseguaglianze, a sfavore dell’uguaglianza, dell’equità e di apprezzabili risultati individuali e aggregati.

Il libro affronta il tema dell’equità e del merito nel sistema scolastico italiano da tre prospettive: quella dell’inquadramento teorico e della definizione concettuale, quella dell’analisi empirica – anche in chiave comparata – dei risultati del sistema di istruzione e, non meno importante, quella delle indicazioni di policy per accrescere la giustizia del sistema scolastico italiano, declinate dagli autori in forma di proposte concrete al decisore pubblico.

 

Accedendo al link qui seguito, è possibile ascoltare il podcast dell’intervista di Gianluca Argentin (Università di Milano-Bicocca) ai due autori del testo, Luciano Benadusi (professore onorario Sapienza Università di Roma, direttore della rivista Scuola democratica-Learning for Democracy) e Orazio Giancola (Sapienza Università di Roma).

 

Clicca QUI per andare all’intervista realizzata da Learning4 a fine giugno ai due autori