STORIE DA CONOSCERE E RACCONTARE : UNA PICCOLA COSA SENZA IMPORTANZA. CRONACHE LUNARI DI UN RAGAZZO BIZZARRO di C.Fradier

Recensione a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)

Avventura, mistero, terrore: una realtà che colpisce come un pugno. UNA PICCOLA COSA SENZA IMPORTANZA. CRONACHE LUNARI DI UN RAGAZZO BIZZARRO di Catherine Fradier, scrittrice francese di romanzi gialli (Uovonero, trad. Ilaria Piperno, pp. 165, € 15,00), è un libro importante e di grande attualità che forse fa capire più limpidamente di qualsiasi resoconto politico la condizione terribile dei Paesi africani, in questo caso il Congo.

Bisogna riconoscere che utilizzare il font ad alta leggibilità TestMe rende la lettura più scorrevole anche per chi non è dislessico, ma a parte questa precisazione, ha un ritmo così rapido, preciso e avvincente che può interessare anche gli adulti.
Questo l’inizio: “Mi chiamo Sacha Sourieau. Potevo chiamarmi Sacha Souriceau, Sacha il Topolino, ma la C si è nascosta in un nascondiglio. Mi piacciono i nascondigli, ne ho uno che porto sempre con me, una tenda bianca e blu di marca Quechua. E’ un luogo dove battere in ritirata quando la tempesta imperversa nella mia mente.”
Il protagonista di questo libro è un ragazzo di “tredici anni 9 mesi e 6 giorni…” , molto dotato in matematica, ma affetto da autismo e poiché ha rischiato la vita a scuola a causa di un gruppo di bulli violenti quanto stupidi, la madre lo porta con sé nei suoi viaggi in giro per l’Africa poiché lavora come medico per una ONG. Viaggia parecchio scrivendo le sue cronache su una moleskine formato tascabile con l’idea di mettere in fila tutti i suoi resoconti in un racconto autobiografico che chissà quando mai sarà pubblicato. L’ONG si chiama “Il Rifugio” , che significa “Luogo nel quale l’animale selvatico si mette al sicuro quando viene inseguito”. In questo caso indica qualcosa di diverso. In alcune zone del mondo sono i bambini e i ragazzi ad essere maltrattati oltre ogni limite immaginabile per non parlare delle bambine e delle ragazze.
Lo scenario dinanzi al quale Sacha si trova davanti è allarmante, al di sotto della più sbrigliata immaginazione. Dinanzi a una rigogliosa vegetazione di piante e viticci, in un territorio immenso che possiede quantità indescrivibili di tesori minerari nel sottosuolo, vive e brancola una popolazione tra le più povere e martoriate del mondo. I miliziani hanno trasformato la maggior parte del Congo in una zona di guerra combattuta anche da bambini e bambine sequestrati nei villaggi, la deforestazione per produrre carbone è un dato di fatto, la fauna selvatica è sottoposta alla minaccia continua e inarrestabile dei bracconieri. E cosa fanno le aziende cinesi e occidentali? Corrompono le forze dell’ordine locali, acquistano per pochi dollari quello che viene estratto dalle innumerevoli miniere e intascano profitti. E’ il regno dei “cattivi” senza scrupoli che possono letteralmente fare quello che vogliono. Sacha è scioccato dinanzi a una realtà così diversa dal suo paese di provenienza. Ma non sa ancora cosa l’aspetta.