La GRAMMATICA DELLA FANTASIA di Rodari sta per compiere 40 anni

a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di letteratura giovanile per ragazzi)

Ad oltre quarant’anni dalla morte di Gianni Rodari la sua GRAMMATICA DELLA FANTASIA – Introduzione all’arte di inventare storie (Einaudi, pp.201, € 13,00) resta una pietra miliare nella produzione letteraria dell’infanzia. Ha infatti smantellato il pregiudizio tutto italiano che la letteratura per ragazzi sia un genere minore. E’ singolare come sia nata questa opera e lo sappiamo attraverso le parole dello stesso Rodari. Un giorno, scrive, che leggendo i FRAMMENTI di Novalis (1772-1801) rimase colpito da questa frase: “Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare”. Fu un’illuminazione da cui ebbe inizio l’idea del suo libro, assolutamente originale, ritenuto ormai un classico, nel quale il grande maestro spiegava cosa deve intendersi per fantasia e qual è la sua “grammatica”, le regole che guidano la mente del bambino.
Ci vuole una consonanza profonda per avvicinare il mondo giovanile e lo scrittore di Omegna ne era consapevole perché il suo libro pone problemi teorici dell’invenzione fantastica che lo avvicinano un po’ anche a Walter Benjamin che nella sua ricca attività intellettuale si interessò di letteratura infantile con ORBIS PINCTUS (Emme ed.), dove teorizzò tra l’altro la necessità di instaurare un rapporto di complicità con i bambini, nei cui giochi e fantasie avvertiva le tracce di una felicità segreta, la cui immediatezza sfugge alla logica dell’adulto. Era lo stesso pensiero su cui lavorava Rodari dal momento che nella sua “grammatica” sottolinea l’impossibilità di definire cosa non si deve dire nel linguaggio; il suo invito all’immaginazione è un chiaro disappunto ai luoghi comuni che possono colpire a morte lo spirito, l’intelletto incastrandolo in una quotidianità piatta e grigia senza sbocchi. Per questo il testo in questione non presenta un percorso lineare di luoghi letterari, ma immerge con i suoi scritti e con le sue riflessioni nella realtà contemporanea senza perdere mai il contatto con l’immaginazione. Spiega infatti come inventare storie per bambini e soprattutto come aiutare i bambini a inventare storie da soli, convinto che proprio la fantasia abbia un posto fondamentale nell’educazione e che il bambino sia portato naturalmente alla creatività.
L’ idea dell’infanzia dello scrittore piemontese è ricca e suggestiva. Per esempio a proposito dei giocattoli sottolinea che “il bisogno del bambino di imitare l’adulto non è un’invenzione dell’industria, non è un’esigenza indotta: fa parte della sua volontà di crescere.” Anche le fiabe ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo infantile. Anzitutto la fiaba è per il bambino “uno strumento ideale per trattenere con sé l’adulto…” , quindi garantire sicurezza e protezione. Inoltre le fiabe servono ai bambini a “costruirsi strutture mentali, a porre rapporti come “io e gli altri”, “io, le cose”, “le cose vere, le cose inventate” . Al bambino sono così aperte molte possibilità anche perché la sua esuberanza di vita rifiuta la codificazione dell’Universo e lascia liberamente spaziare tutto ciò che immagina. Nelle sue favole fantastiche Rodari assume tuttavia un dato scientifico e ci gioca intorno come per esempio ne IL LIBRO DEGLI ERRORI disegnato poi da Bruno Munari, altro grande pilastro del mondo infantile (Einaudi, pp.208, € 13,00). Qui i simpatici gemelli Marco e Mirco considerano tutto al contrario e non hanno nessun rispetto per gli aggettivi qualificativi. Così il lupo diventa un dolce animale, la neve verde mentre l’erba bianca e il cielo un frutto maturo pronto a cadere dal ramo dell’albero. La sua FILASTROCCA DI PINOCCHIO (Editori Riuniti 1985) anticipa il genere graphic novel oggi in grande voga e in piena crescita. L’idea dell’infanzia di Rodari per concludere è ricca e affascinante anche se priva del senso dell’arcano e del mistero. Non a caso la fantasia è coniugata sempre ai caratteri della realtà quotidiana come nel racconto di Rodari  BRIF BRUF BRAF, di recente illustrato magnificamente da Gaia Petra Sana ( Emme Ed., € 14,90), dove due bambini in cortile giocano tra loro inventando un linguaggio speciale incomprensibile per gli adulti che li ascoltano e non capendo nulla sono anche un po’ irritati. E’ vero i bambini sono un po’ degli alieni, ma caratterizzati da aspetti di positività e armonia. Gianni Rodari l’aveva capito. Continua infatti ad essere ricordato da generazioni di bambini divenuti ormai adulti e anziani. Altra osservazione: la sua è infanzia ideologica? Chissà! Lui stesso lascia la risposta è aperta sorridendo e invitando i suoi lettori a costruire un modo di vivere migliore attraverso proprio le fantasticherie.